Sabato 28 ottobre 2023 a Verona è nata la prima Associazione Italiana di BIblioterapia e POesiaterapia. Ecco come e perché.

 

Come siamo venuti al mondo

La nascita della BIPO è un avvenimento carico di significato anche emotivo. Un gruppo di quattro persone che credono fortemente nel valore della Biblioterapia e della Poesiaterapia si incontrano e cercano le modalità necessarie per rendere queste discipline rispettate e riconosciute nei loro diversi campi di applicazione. Si tratta di una sfida che solo la grande passione di ognuno di loro permette di affrontare. Marco Dalla Valle, Dome Bulfarlo, Irene Monge e Paolo Maria Manzalini sono quei quattro individui che hanno costruito una casa per accogliere tutti gli entusiasti come loro attraversando tutta una serie di peripezie burocratiche, fissando obiettivi e utilizzando la loro esperienza professionale e di lettori che amano i libri.

 

BIPO, una casa per i facilitatori di biblioterapia e non solo

A gennaio su questo blog annunciavamo la nascita dell’associazione (qui). È passato quasi un anno per vedere realizzata quella promessa e non per caso. Non esisteva ancora in Italia un’associazione che si prendesse carico della biblio/poesiaterapia e dei suoi professionisti, contrariamente a quello che accade nei Paesi europei dove è più sviluppata. La Finlandia, che è il primo Paese ad aver fondato un’associazione di questo genere, l’ha fatto nel 1981. Siamo in ritardo? Non direi, semplicemente in ogni Paese le cose maturano con tempi differenti e negli ultimi anni certamente anche da noi si è sviluppata una sensibilità maggiore, che ci ha indotto a lavorare per la realizzazione della BIPO, che nascerà veramente solo nel momento in cui si formerà una comunità che la sostiene. Ora che ci siamo presentati, è possibile incontrarsi e lavorare insieme.

 

Il futuro della BIPO

Adesso che i motori sono stati accesi c’è molto da fare. Mentre attendiamo di capire come si costruirà la comunità della BIPO, pianificheremo secondo le priorità del caso. Innanzitutto, costituiremo il registro dei facilitatori di biblio/poesiaterapia, suddividendo i professionisti di area medica e di area umanistica (biblioterapia clinica e biblioterapia dello sviluppo). Avvieremo anche una campagna di comunicazione per farci conoscere, così da rafforzare il gruppo. Inizieremo da subito a stabilire collaborazioni con enti nazionali e internazionali. In particolare, entreremo in contatto con le altre associazioni europee, così da confrontarci e capire il livello che è necessario raggiungere per essere al loro pari. Se entro la fine del 2024 saremo riusciti in questi intenti, potremo dirci soddisfatti.

 

Conclusioni

Avere la presunzione di affermare che sicuramene gli obiettivi saranno raggiunti non è da noi. L’impegno che ci stiamo mettendo è notevole, ma svolgendo questa attività come volontari inevitabilmente dobbiamo fare i conti con i nostri limiti. Non per questo ci sentiamo incerti e sfiduciati. Siamo convinti che serve pazienza e perseveranza per crescere. Siamo tutti e quattro professionisti che hanno alle spalle anni di lavoro condotto secondo il motto “chi va piano va lontano” e per nessuna ragione siamo disposti a rinunciare al sogno di un’associazione efficiente ed efficace. Serve tempo, pazienza e desiderio di vedere realizzare un sogno. E tutto questo noi ce l’abbiamo.