Questo sito nasce assieme alla costituzione dell’associazione BIPO. L’acronimo sta per Biblioterapia e Poesiaterapia, due tecniche appartenenti alla stessa famiglia che in Italia solo negli ultimi anni sta prendendo piede, ma che esiste dai primi del Novecento. È almeno un anno che ci stiamo lavorando e finalmente siamo arrivati al punto di partenza: la costituzione dell’associazione attraverso il deposito di uno statuto e la formazione di un gruppo direttivo che vuole traghettare l’associazione dalla nascita verso uno sviluppo proficuo di attività e gestione degli interessi dei professionisti che si vogliono formarsi, o si sono già formati, per utilizzare questi strumenti.
Chi siamo
Noi fondatori dell’associazione non ci siamo inventati nulla, ma abbiamo deciso di rispondere alla richiesta di molti di creare un punto di riferimento e diventare un interlocutore che potesse parlare a nome di molti. Marco Dalla Valle (biblioterapista) , Dome Bulfaro (poetaterapeuta), Paolo Maria Manzalini (medico, psicologo e psicoterapeuta) e Irene Monge (filosofa della narrazione) sono i nostri nomi e a diverso titolo ci occupiamo da anni di biblioterapia. Dalla Valle, Bulfaro e Monge sono docenti al Master in Biblioterapia organizzato dall’Università degli studi di Verona e fanno parte del comitato scientifico del Centro di ricerca interdipartimentale Biblioterapia. I libri per il benessere, nato nella stessa università. Manzalini è responsabile della Struttura Semplice dell’Area Territoriale Psichiatrica della ASST di Vimercate e da sempre utilizza la narrazione e la poesia come strumenti di lavoro. Tutti sono professionisti che da anni operano con la biblioterapia in diversi setting.
Perché questa associazione
La decisione di dedicarci a questa associazione è stata presa non a cuor leggero. Per noi è un impegno che si somma a molti altri. Eppure abbiamo sentito come necessario prendere l’iniziativa. Questo perché più lavoriamo con la biblioterapia e la poesiaterapia e più ci rendiamo conto di quanto questi tipi di professionalità siano frenate e sottoutilizzate. Soprattutto, non sono riconosciute, pur avendo una lunga storia e tutta una serie di studi scientifici alle spalle (qui alcuni articoli). Per chi conosce il counselling o le artiterapie potrà rivedere come si siano trovate in situazioni simili avendo avuto bisogno di tempo e di impegno per trovare una collocazione tra le tecniche tradizionali. Il nostro lavoro vuole essere quindi questo: mettere in luce la biblioterapia e la poesiaterapia, dialogare con enti pubblici e privati per mostrare le loro potenzialità, creare visibilità ai professionisti preparati e che seguono un codice etico stabilito, sviluppare la formazione e la ricerca. Sono obiettivi ambiziosi, ma i tempi sono maturi. Noi daremo il nostro contributo e metteremo a disposizione le nostre professionalità, poi il tempo farà il resto.
Come si inizierà
Proprio in questo momento stiamo depositano lo statuto. Contiamo di tenere un primo congresso online prima della primavera. Vogliamo coinvolgere il maggior numero di professionisti o futuri professionisti possibili. Desideriamo creare innanzitutto una comunità e insieme ad essa darci obiettivi precisi. Una volta condivisi questi obiettivi, inviteremo le persone a iscriversi all’associazione, dando una serie di appuntamenti per nutrire questa comunità e iniziare a raggiungere gli obiettivi concretamente. C’è da costruire un codice etico ben strutturato, che si rifaccia a quelli esistenti in altri Paesi. Serve stilare una check list di parametri che i professionisti dovranno avere per entrare nello spazio di visibilità del sito della BIPO, aiutando quanti non li hanno ancora a ottenerli. C’è anche l’idea di lavorare per ottenere un codice ATECO per i professionisti della biblioterapia, ma siamo coscienti che serviranno anni di lavoro per poterlo realizzare e non è scontato. Tuttavia, è necessario iniziare a sognarlo per poterlo prima o poi ottenere: è questo che la letteratura ci insegna. Come potremmo non seguire questo tipo di insegnamento?
Per concludere
Questo 2023 appena nato sarà l’anno che ricorderemo come il punto di partenza di un percorso non facile. Ma il nostro entusiasmo è davvero tanto e crediamo profondamente nel lavoro che ci accingiamo a fare. Per anni abbiamo sperimentato il valore della biblioterapia e della poesiaterapia e sempre di più si dimostrano come strumenti utili. Non sono migliori di altri, ma certamente non sono inferiori. Pensiamo che la cosa migliore sia offrire alti standard professionali, fino ad arrivare a collaborare con altre professioni e tecniche. Perché se crediamo nel modello olistico della cura, non possiamo che credere che insieme si vince sempre.